Rilanciamo le mobilitazioni verso il 25 N, giorno dell’udienza in tribunale, per la custodia sociale di Caicocci contro le denunce che Venerdi 31 ottobre 2014 sono state notificate ad attivisti del comitato Caicocci Terra Sociale, che da un anno si sta prendendo cura dei casali e delle terre di Caicocci, di proprietà della Regione Umbria e in sofferto stato d’abbandono.
Il mandante è la stessa Regione, che chiede anche un risarcimento danni e la restituzione della proprietà, per poter poi operarne la valorizzazione, cioè la vendita.
Svendere le terre agricole pubbliche significa impedire per sempre alle comunità che le abitano di decidere localmente come gestirle, significa consegnare risorse vitali in mano a potenziali speculatori, ed accettare che l’interesse privato sia messo al di sopra del bene comune.