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9 aprile | Semi Terra e Libertà – terra/TERRA incontra Vandana Shiva – Nuovo Cinema Palazzo

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“Nel mondo c’è quanto basta per le necessità dell’uomo, ma non per le sue avidità”
(Mahatma Gandhi)
Nuovo Cinema Palazzo  –  terra/TERRA
in associazione alla Campagna per la Libertà dei Semi di Navdanya
presentano:
TERRA SEMI e LIBERTA’
Martedì 9 aprile 2013
h. 18,30
Nuovo Cinema Palazzo
piazza dei Sanniti 9/A Roma
incontro con
VANDANA SHIVA
Intervengono:
Vandana Shiva
Nuovo Cinema Palazzo
Associazione terra/Terra
Associazione Re:Common
Associazione A Sud
Laboratorio Urbano Reset
Casa Internazionale delle Donne
Verso la tre giorni organizzata dalla rete nazionale di resistenza contadina Genuino Clandestino che si terrà in Val di Susa dal 19 al 21 aprile prossimi, la rete contadina terraTerra, assieme ad altre organizzazioni e realtà sociali della città, incontra Vandana Shiva per parlare di accesso alla terra e tutela dei semi ribadendo la centralità dell’ agricoltura contadina nella tutela della biodiversità, del territorio e dei suoi cicli vitali.
In Val di Susa verrà rilanciata dalla rete la campagna Terra Bene Comune, per rivendicare il diritto all’accesso alla terra e a gestirla come comunità, contro la tendenza attuale che va concentrando sempre più terre in poche mani e si accinge a svendere ai privati il demanio agricolo sottraendolo alle coltivazioni.
Nei paesi del sud del mondo il fenomeno del’accaparramento di terre (o Land Grabbing) ha assunto proporzioni allarmanti.  La sovranità alimentare, ovvero il diritto dei popoli a un cibo salubre, culturalmente appropriato, prodotto attraverso metodi sostenibili ed ecologici, definendo da soli i propri sistemi agricoli e alimentari, è violato e messo a rischio continuamento e ovunque, sulle ande, come in Italia o in India. E ovunque ci sono comunità, contadini, realtà sociali a difenderlo.
Vandana Shiva, biologa e attivista indiana, da anni in prima fila contro gli ogm e per la tutela della biodiversità, dei contadini e dell’agricoltura organica aderisce e partecipa all’iniziativa nell’ambito della campagna per la libertà dei semi, Seed Freedom Campaign, lanciata daNavdanya nell’ottobre scorso, che l’attivista indiana sta promuovendo in tutto il mondo.
«Quella relativa alla libertà dei semi è un’emergenza globale, ogni seme è l’incarnazione dei millenni di evoluzione della natura e dei secoli di riproduzione da parte degli agricoltori. E’ l’espressione pura dell’intelligenza della terra e dell’intelligenza delle comunità agricole»
Campagna Terra Bene Comune
NO alla vendita delle terre pubbliche
SI alla custodia dei beni comuni
NO all’agroindustria
SI all’agricoltura contadina
http://noblogs.org/oldgal/372/previews-med/terra_terra_logo.jpg

TERRA BENE COMUNE in UMBRIA ad APRILE

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TERRA FUORI MERCATO (PG)

MERCATO BRADO (TR)

propongono una

Assemblea Pubblica “Terra Bene Comune”

12 aprile ore 18,00

TERNI c/o

csa G. Cimarelli via del Lanificio

seguirà UN APERITIVO CONTADINO!

 

13 aprile ore 18,00

Perugia c/o

 

VA di Ponte san Giovanni in via della Scuola angolo via Cestellini.

 

seguirà UN APERITIVO CONTADINO!

 

Perché

Il 19, 20, 21 aprile come contadine\i, artigiane\i e “co-produttori\rici” di Terra Fuori Mercato (PG) e MercatoBrado(TR) saremo in Val Susa per l’incontro nazionale di Genuino Clandestino.

Saremo nella Valle che resiste per manifestare la nostra scelta di parte, in appoggio a chi lotta per difendere la propria terra contro il profitto di pochi.

Saremo in Valle per continuare ad incontrarci con altre ed altri e ragionare insieme sui temi di accesso alla terra, certificazione partecipata, semi, saperi, di costruzione di reti costituenti la sovranità alimentare.

“Da più di vent’anni donne e uomini della Val Susa si sono organizzati\e per fermare la costruzione della linea ferroviariaTAV (treno ad alta velocità) Torino-Lione. Una grande opera che devasta l’ambiente, espone la popolazione a rischi inutili, si “mangia” terre agricole circostanti, coltivate e coltivabili.

Una grande opera che, come spesso accade, si traduce in profitti per pochi e svantaggi per tanti\e. Mentre tagliano su sanità ed educazione\istruzione, per la TAV vorrebbero spendere almeno 20 milioni di euro, soldi nostri, destinati alle mafie e al giro delle grandi ditte appaltatrici (prima fra tutte la CMC di Ravenna, cosiddetta cooperativa “rossa” che ha messo lo “zampino” in tutte le grandi devastazioni made in Italy).

Nella lotta, le donne e gli uomini della Valle che resiste hanno costruito un nuovo senso di comunità, nuove relazioni ed hanno maturato la consapevolezza che per fermare il TAV occorre cambiare sistema.

In Umbria uomini e donne da alcuni anni si incontrano e si organizzano per dire NO al saccheggio delle risorse, al consumo della terra, all’imposizione di opere devastanti per il territorio.

Vari comitati hanno lottato e lottano in una regione che si definisce cuore verde d’Italia, ma il il cui blocco di potere è sempre pronto a devastare in nome del profitto.

Il polmone d’Italia si intossica di cementifici, inceneritori, discariche, centrali a biomasse, riempie le montagne di pale eoliche e pannelli fotovoltaici, le scava per permettere al gas di arrivare da Sud a Nord. Siamo cittadine e cittadini che difendono la terra da tutto questo, ogni giorno scendiamo in campo per gridare NO alla devastazione dei nostri territori, NO alla loro stessa vendita e successiva privatizzazione. Denunciamo tutto questo attraverso la campagna Terra Bene Comune: NO alla vendita delle terre pubbliche, SI alla custodia dei beni comuni.

Siamo contadine e contadini che ogni giorno difendono la nostra Terra, con una resistenza silenziosa fatta di piccoli gesti, di fatica, di sudore, di passione e amore.

Curiamo la Terra perchè domani anche i nostri figli e i nostri nipoti possano vivere con Lei,

ci preoccupiamo di conservarne la fertilità e la biodiversità.

Produciamo per noi e per chi vive la città, cibo sano e genuino che rischia di essere fuorilegge a causa delle normative sanitarie e dei costi di certificazione: equiparando le piccole aziende come le nostre alle produzioni industriali della grande distribuzione, paradossalmente il cibo sano e genuino lavorato in maniera naturale secondo tradizioni agricole territoriali diviene “clandestino”.

Siamo cittadine e cittadini consapevoli, che credono in relazioni sociali non mercantilizzate.

Ci definiscono semplicemente consumatori ma noi preferiamo co-produttori, in quanto rivendichiamo il nostro diritto ad una buona e sana alimentazione.

Ci preoccupiamo di difendere l’ambiente e la Terra.

Per questo appoggiamo le contadine e i contadini che producono cibo sano e li sosteniamo rispettandone il lavoro.

Insieme animiamo la rete umbra di Genuino Clandestino, rete e movimento di resistenze contadine che si muovono e lottano quotidianamente per la sovranità alimentare, la difesa della piccola agricoltura contadina e l’accesso alla terra.

Accesso alla terra significa viverci, abitarla, poterla coltivare, poterci far pascolare gli animali e lo stesso significa difenderla dalla devastazione, dal saccheggio, dallo sfruttamento, dall’inquinamento, dalla cementificazione inarrestabili.

ASSOCIAZIONI 

TERRA FUORI MERCATO & MERCATO BRADO

TERRA BENE COMUNE E CSOA FORTE PRENESTINO – ENOTICA 15/16/17 MARZO

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All’ interno di Enotica festival del vino ed eros il rilancio della campagna TERRABENECOMUNE (GUARDA IL PROGRAMMA), in particolare

 

SABATO 16 MARZO

ORE 15.30 cinema – dibattito “Verso genuino clandestino in Val di Susa”

ORE 17.00 piazza a sinistra – Mercato contadino biologico a cura di TERRA/TERRA

DOMENICA 17 MARZO

ORE 12.00 seminario dibattito: “Tutela della biodiversità e sovranità alimentare.banca dei semi”

Ricordando Gandhi

ESTERI – A 149 anni dalla nascita del Mahatma Gandhi, migliaia di senzaterra indiani cominciano una lunga marcia di protesta dalla città di Gwalior, nel Madhya Pradesh

A 149 anni dalla nascita del Mahatma Gandhi, migliaia di senzaterra indiani cominciano una lunga marcia di protesta dalla città di Gwalior, nel Madhya Pradesh.

I contadini, che marceranno per 350 chilometri, vogliono richiamare l’attenzione sui loro diritti calpestati, sulla razzia di terra fertile da parte dei governi e della grande industria e sulla distruzione delle foreste e risorse naturali da cui dipende la loro sopravvivenza. La Jan Satyagraha 2012, Marcia per la Giustizia, terminerà fra un mese davanti al Parlamento di New Delhi.

«Sarà il più grande corteo non violento dai tempi della famosa Marcia del sale del Mahatma Gandhi nel 1930 contro l’odiosa tassa imposta dai britannici» promettono gli organizzatori del Forum dell’Unità, un’organizzazione non governativa che si ispira ai principi gandhiani e si batte per la distribuzione delle terre ai contadini.

I contadini hanno scelto questa data simbolica, visto che oggi è festa nazionale. Solenni cerimonie, cortei studenteschi e dimostrazioni pratiche di filatura manuale con l’arcolaio (chakra) diventato simbolo della nazione hanno ricordato Ghandi. Nel 2007 l’Onu ha deciso di osservare la ricorrenza come ”Giornata Internazionale della Non Violenza” per ricordare il pacifismo gandhiano.

Stamattina, al mausoleo del Mahatma, sulle rive del fiume Yamuna a New Delhi, il presidente della Repubblica Pranab Mukherjee, il premier Manmohan Singh e la presidente del partito di maggioranza del Congresso, Sonia Gandhi, hanno reso omaggio all’apostolo della non violenza con fiori e canti sacri.

Giovedì 6 settembre a Spoleto presso i giardini di viale Matteotti

Giovedì 6 settembre 2012

ore 18,00

presso i giardini di Viale Matteotti a Spoleto

(di fronte alla Casina dell’Ippocastano)


all’interno della FESTA DELLA CULTURA OPERAIA, indetta dall’associazione culturale Casa Rossa,

incontro/dibattito dedicato alla terra e ai beni comuni (in allegato il programma completo della festa).

LA TERRA E’ DI TUTTI!!!!


I movimenti in difesa del territorio e contro la svendita della terra, la lotta per i beni comuni in genere, i gruppi di acquisto solidale,  i comitati contro gli inceneritori o contro qualsiasi altra fonte di inquinamento e di morte hanno in comune l’esigenza di un cambiamento profondo, che apra la strada a un nuovo modello di società e di economia, basato sul rispetto dell’ambiente e della vita  e non più sul profitto.

Facendo incontrare e confrontare le, seppur diverse, esperienze del mondo dell’economia solidale, Botteghe del Mondo e Gruppi d’Acquisto, cooperative sociali del Mondo Equo e Solidale, Associazioni di agricoltori e cittadini, Banche del Tempo e M.A.G. presenti nel territorio, in nostro scopo sarà anche quello di riuscire a unire e consolidare una Rete di Economia Solidale con tutti i soggetti e le persone interessati ai beni comuni in genere, fra i quali il comitato Acqua pubblica, che ha portato avanti la battaglia referendaria.

Interverranno:

rappresentanti del Gruppo d’Acquisto Solidale Biologico di Spoleto,

delle associazioni di Terra Fuori Mercato e di Mercato Brado

(facenti parte del movimento nazionale di Genuino Clandestino) di Perugia e Terni,

rappresentanti del movimento Acqua Pubblica umbro,

Umbria Equo e Solidale

A fine incontro verrà proiettato il documentario “Genuino Clandestino“, film di Nicola Angrisano.

Saranno presenti negli spazi intorno all’area dibattito, stand di piccoli produttori biologici locali, delle associazioni di Genuino Clandestino, Mercato Brado e Terra Fuori Mercato, con degustazioni dei loro prodotti della terra, e un esempio di scelta eco-intelligente: i pannolini lavabili.

Inoltre, il Gruppo d’Acquisto Solidale Biologico sarà presente anche con “PIAZZA IL BARATTO“, lo spazio dedicato al riuso: portate quindi oggetti da scambiare o a cui volete dare nuova vita!

Partecipiamo tutti, è fondamentale!

mobilitazione per la campagna terra bene comune

Comunicato Stampa
NO ALLA VENDITA DEI TERRENI PUBBLICI, SI ALLA TUTELA DEI BENI COMUNI!

La campagna Genuino Clandestino ha lanciato una mobilitazione nazionale contro l’alienazione dei terreni agricoli del demanio pubblico, prevista dall’articolo 66 della Legge di stabilità del 2012. La giornata di mobilitazione del 28 giugno prevede la consegna al presidente del Consiglio Mario Monti delle migliaia di cartoline sottoscritte da aprile a metà giugno per opporsi al tentativo di svendita delle terre pubbliche da parte del governo.

In questa occasione in varie città italiane si terranno iniziative davanti alla prefetture, mentre a Roma alcune attività saranno promosse dall’associazione Terra Terra.

La vendita delle terre pubbliche si innesta in un disegno più ampio di privatizzazione dei beni comuni, che ha già colpito il settore dei trasporti, gli acquedotti, gli immobili e la rete viaria. I presunti benefici derivanti dalla consegna al mercato di servizi e beni di tale importanza, enfatizzati dalla necessità di ridurre l’ingente debito pubblico italiano, sono in realtà solo uno specchietto per le allodole. Continuando su questa linea si fa solo il gioco degli speculatori e, in particolare dando via le terre agricole, si privano le comunità della prerogativa di decidere come gestire in maniera responsabile ed efficace ampie fette del territorio del nostro Paese.  

“Le terre demaniali sono e devono restare patrimonio delle comunità locali, per questa ragione chiediamo alla società civile  di mobilitarsi affinché il governo cambi rotta. I beni comuni sono sempre più sotto attacco, ma come ha dimostrato la vittoria del referendum sull’acqua del giugno dello scorso anno i cittadini italiani sono contrari alla loro privatizzazione e rivendicano un modello di gestione differente e completamente staccato dalle logiche di mercato”.

terrabenecomune@autistici.org

 

Campagna TERRA BENE COMUNE contro la svendita del demanio

TERRA BENE COMUNE

NO ALLA VENDITA DELLE TERRE PUBBLICHE

SÌ ALLA CUSTODIA DEI BENI COMUNI

 

Questo recita la campagna lanciata da GENUINO CLANDESTINO.

SABATO 17 ALLE ORE 16, nell’ambito di ENOTICA al CSOA Forte Prenestino, ci sarà una assemblea  pubblica su ACCESSO ALLA TERRA contro la vendita dei terreni agricoli demaniali (art.66 dlgs n.1 del 24 gennaio 2012).

E’ un momento di riflessione e confronto, per capire insieme quali possano essere le azioni per fermare questa  legge iniqua e pensare ad un’alternativa che mantenga i terreni beni pubblici.

Interverrano :

terra/Terra

Genuino Clandestino,

Giuseppe De Marzo di A Sud

Antonio Onorati di Crocevia

Tonino Mancino dell’associazione Michele Mancino.

Enotica sarà solo il primo appuntamento della campagna che continuerà con l’incontro del

29 MARZO AL TEATRO VALLE ORE 20.30 che vedrà la partecipazione di molti artisti,

gli artisti del Teatro Valle

Fabio Massi

Eugenio Bennato

Francesco Loccisano Quintet

Bungaro.

La terra continua a essere violentata: dal folle processo di urbanizzazione senza regole, se non quelle della rendita e del profitto; dalle colture intensive, tempestate di velenosi pesticidi, che portano degrado e desertificazione; dall’abbandono progressivo delle terre meno fertili, che genera erosione e squilibri idrogeologici.

Lo Stato pensa solo a fare cassa sulle nostre teste, come lo fa cedendo a basso costo terreni limitrofi della città ai soliti padrini dell’edilizia, dei centri commerciali e delle discariche.

VENDERE LE TERRE AGRICOLE PUBBLICHE

SIGNIFICA

IMPEDIRE PER SEMPRE ALLE COMUNITÀ CHE LE ABITANO DI DECIDERE TERRITORIALMENTE COME GESTIRLE,

NON SIGNIFICA RIPAGARE IL DEBITO SOVRANO,

NON SIGNIFICA RILANCIARE L’IMPRENDITORIA GIOVANILE.

NO ALLA VENDITA DELLE TERRE PUBBLICHE!

SI ALLA CUSTODIA DEI BENI COMUNI

E’ prioritario salvare i diritti d’uso collettivo e civico delle terre

Comunicato/Appello scritto da alcune soggettività rurali presenti questi giorni ai blocchi in Valsusa e letto 3 giorni fa in assemblea‏.

La maggior parte degli italiani non sanno che esistono questi diritti,che le terre destinate all’uso civico,nel dopoguerra arrivavano a 1/5 del territorio nazionale. Perchè in italia,dall’antichità fino ai primi anni dell’ultimo dopoguerra,molta della popolazione viveva sulle terre di montagna. Quindi: per affrancarsi,prima,dalla servitù e dagli eserciti,poi, dal mercato della terra e dalla mezzadria, sono cresciute zone con proprietà collettiva della terra e governo collettivo attraverso le regole (senza finalità di profitto) e i comunelli. Questo è stato un processo
che in alcune zone si è af fermato molto,durando ancora adesso. Le Regole nel Cadore/Ampezzano, le Comunanze nelle Marche, le Partecipanze in Emilia,le Comunalie nell’Appennino Emiliano, le Università Agrarie nel Lazio e nel Centro Italia,gli Usi Civici in Sardegna.
Ma nel dopoguerra,quando fecero la costituzione,accanto alla proprietà pubblica e privata, non fu messa la proprietà collettiva,inventando il demanio pubblico e favorendo così l’abbandono. Inoltre,in assenza di comunità e di associazione di abitanti,il bene viene incamerato dai comuni. Per questo molti comuni non facilitano la vita di queste iniziative sulla terra,financo le inchieste catastali. Infine oggi,dopo anni di tentativi di appropriazione delle terre collettive,il governo Monti ha deciso di sdemanializzare(cioè rendere vendibile) questo patrimonio che è collettivo.
Pensiamo che per reggere alla crisi occorre basarsi sulla ricchezza sociale,non su quella privata,nè su quella pubblica. Per questo è importante organizzarsi collettivamente per recuperare queste terre e gestirle attraverso pratiche sociali e solidaristiche. Come stanno facendo in Colombia e in altri paesi del atinoamerica. Rinnovando e rafforzando gli usi civici.

 

 

 

Gli usi civici non si vendono E’ REATO!

Il decreto Salva Italia vorrebbe svendere anche le terre collettive, autorizzando i comuni a cedere i beni di uso civico. Ma la proprietà collettiva è per sua natura invendibile. L’appello nazionale della Consulta Nazionale

Si vuole evitare in ogni modo che le terre collettive vengano vendute e svendute, come sta purtroppo avvenendo in alcuni contesti territoriali, dai Comuni che ne detengono l’amministrazione attraverso una riduttiva ed illegittima interpretazione dell’art.66 del decreto Salva Italia, che autorizza i Comuni a vendere i beni agricoli ed a vocazione agricola di loro proprietà. Tra questi non possono rientrare, come invece in alcuni casi sta avvenendo, i beni soggetti ad uso civico che sono e continuano ad essere INALIENABILI, INUSUCABILI,  IMPRESCRITTIBILI e IMMUTABILI nella loro destinazione agrosilvopastorale.

(LEGGI L’INTERO ARTICOLO)