in associazione alla Campagna per la Libertà dei Semi di Navdanya
9 aprile | Semi Terra e Libertà – terra/TERRA incontra Vandana Shiva – Nuovo Cinema Palazzo
in associazione alla Campagna per la Libertà dei Semi di Navdanya
Perché
Il 19, 20, 21 aprile come contadine\i, artigiane\i e “co-produttori\rici” di Terra Fuori Mercato (PG) e MercatoBrado(TR) saremo in Val Susa per l’incontro nazionale di Genuino Clandestino.
Saremo nella Valle che resiste per manifestare la nostra scelta di parte, in appoggio a chi lotta per difendere la propria terra contro il profitto di pochi.
Saremo in Valle per continuare ad incontrarci con altre ed altri e ragionare insieme sui temi di accesso alla terra, certificazione partecipata, semi, saperi, di costruzione di reti costituenti la sovranità alimentare.
“Da più di vent’anni donne e uomini della Val Susa si sono organizzati\e per fermare la costruzione della linea ferroviariaTAV (treno ad alta velocità) Torino-Lione. Una grande opera che devasta l’ambiente, espone la popolazione a rischi inutili, si “mangia” terre agricole circostanti, coltivate e coltivabili.
Una grande opera che, come spesso accade, si traduce in profitti per pochi e svantaggi per tanti\e. Mentre tagliano su sanità ed educazione\istruzione, per la TAV vorrebbero spendere almeno 20 milioni di euro, soldi nostri, destinati alle mafie e al giro delle grandi ditte appaltatrici (prima fra tutte la CMC di Ravenna, cosiddetta cooperativa “rossa” che ha messo lo “zampino” in tutte le grandi devastazioni made in Italy).
Nella lotta, le donne e gli uomini della Valle che resiste hanno costruito un nuovo senso di comunità, nuove relazioni ed hanno maturato la consapevolezza che per fermare il TAV occorre cambiare sistema.
In Umbria uomini e donne da alcuni anni si incontrano e si organizzano per dire NO al saccheggio delle risorse, al consumo della terra, all’imposizione di opere devastanti per il territorio.
Vari comitati hanno lottato e lottano in una regione che si definisce cuore verde d’Italia, ma il il cui blocco di potere è sempre pronto a devastare in nome del profitto.
Il polmone d’Italia si intossica di cementifici, inceneritori, discariche, centrali a biomasse, riempie le montagne di pale eoliche e pannelli fotovoltaici, le scava per permettere al gas di arrivare da Sud a Nord. Siamo cittadine e cittadini che difendono la terra da tutto questo, ogni giorno scendiamo in campo per gridare NO alla devastazione dei nostri territori, NO alla loro stessa vendita e successiva privatizzazione. Denunciamo tutto questo attraverso la campagna Terra Bene Comune: NO alla vendita delle terre pubbliche, SI alla custodia dei beni comuni.
Siamo contadine e contadini che ogni giorno difendono la nostra Terra, con una resistenza silenziosa fatta di piccoli gesti, di fatica, di sudore, di passione e amore.
Curiamo la Terra perchè domani anche i nostri figli e i nostri nipoti possano vivere con Lei,
ci preoccupiamo di conservarne la fertilità e la biodiversità.
Produciamo per noi e per chi vive la città, cibo sano e genuino che rischia di essere fuorilegge a causa delle normative sanitarie e dei costi di certificazione: equiparando le piccole aziende come le nostre alle produzioni industriali della grande distribuzione, paradossalmente il cibo sano e genuino lavorato in maniera naturale secondo tradizioni agricole territoriali diviene “clandestino”.
Siamo cittadine e cittadini consapevoli, che credono in relazioni sociali non mercantilizzate.
Ci definiscono semplicemente consumatori ma noi preferiamo co-produttori, in quanto rivendichiamo il nostro diritto ad una buona e sana alimentazione.
Ci preoccupiamo di difendere l’ambiente e la Terra.
Per questo appoggiamo le contadine e i contadini che producono cibo sano e li sosteniamo rispettandone il lavoro.
Insieme animiamo la rete umbra di Genuino Clandestino, rete e movimento di resistenze contadine che si muovono e lottano quotidianamente per la sovranità alimentare, la difesa della piccola agricoltura contadina e l’accesso alla terra.
Accesso alla terra significa viverci, abitarla, poterla coltivare, poterci far pascolare gli animali e lo stesso significa difenderla dalla devastazione, dal saccheggio, dallo sfruttamento, dall’inquinamento, dalla cementificazione inarrestabili.
ASSOCIAZIONI
TERRA FUORI MERCATO & MERCATO BRADO
All’ interno di Enotica festival del vino ed eros il rilancio della campagna TERRABENECOMUNE (GUARDA IL PROGRAMMA), in particolare
ORE 15.30 cinema – dibattito “Verso genuino clandestino in Val di Susa”
DOMENICA 17 MARZO
ORE 12.00 seminario dibattito: “Tutela della biodiversità e sovranità alimentare.banca dei semi”
ESTERI – A 149 anni dalla nascita del Mahatma Gandhi, migliaia di senzaterra indiani cominciano una lunga marcia di protesta dalla città di Gwalior, nel Madhya Pradesh
A 149 anni dalla nascita del Mahatma Gandhi, migliaia di senzaterra indiani cominciano una lunga marcia di protesta dalla città di Gwalior, nel Madhya Pradesh.
I contadini, che marceranno per 350 chilometri, vogliono richiamare l’attenzione sui loro diritti calpestati, sulla razzia di terra fertile da parte dei governi e della grande industria e sulla distruzione delle foreste e risorse naturali da cui dipende la loro sopravvivenza. La Jan Satyagraha 2012, Marcia per la Giustizia, terminerà fra un mese davanti al Parlamento di New Delhi.
«Sarà il più grande corteo non violento dai tempi della famosa Marcia del sale del Mahatma Gandhi nel 1930 contro l’odiosa tassa imposta dai britannici» promettono gli organizzatori del Forum dell’Unità, un’organizzazione non governativa che si ispira ai principi gandhiani e si batte per la distribuzione delle terre ai contadini.
I contadini hanno scelto questa data simbolica, visto che oggi è festa nazionale. Solenni cerimonie, cortei studenteschi e dimostrazioni pratiche di filatura manuale con l’arcolaio (chakra) diventato simbolo della nazione hanno ricordato Ghandi. Nel 2007 l’Onu ha deciso di osservare la ricorrenza come ”Giornata Internazionale della Non Violenza” per ricordare il pacifismo gandhiano.
Stamattina, al mausoleo del Mahatma, sulle rive del fiume Yamuna a New Delhi, il presidente della Repubblica Pranab Mukherjee, il premier Manmohan Singh e la presidente del partito di maggioranza del Congresso, Sonia Gandhi, hanno reso omaggio all’apostolo della non violenza con fiori e canti sacri.
Giovedì 6 settembre 2012
ore 18,00
presso i giardini di Viale Matteotti a Spoleto
(di fronte alla Casina dell’Ippocastano)
all’interno della FESTA DELLA CULTURA OPERAIA, indetta dall’associazione culturale Casa Rossa,
incontro/dibattito dedicato alla terra e ai beni comuni (in allegato il programma completo della festa).
LA TERRA E’ DI TUTTI!!!!
I movimenti in difesa del territorio e contro la svendita della terra, la lotta per i beni comuni in genere, i gruppi di acquisto solidale, i comitati contro gli inceneritori o contro qualsiasi altra fonte di inquinamento e di morte hanno in comune l’esigenza di un cambiamento profondo, che apra la strada a un nuovo modello di società e di economia, basato sul rispetto dell’ambiente e della vita e non più sul profitto.
Facendo incontrare e confrontare le, seppur diverse, esperienze del mondo dell’economia solidale, Botteghe del Mondo e Gruppi d’Acquisto, cooperative sociali del Mondo Equo e Solidale, Associazioni di agricoltori e cittadini, Banche del Tempo e M.A.G. presenti nel territorio, in nostro scopo sarà anche quello di riuscire a unire e consolidare una Rete di Economia Solidale con tutti i soggetti e le persone interessati ai beni comuni in genere, fra i quali il comitato Acqua pubblica, che ha portato avanti la battaglia referendaria.
Interverranno:
rappresentanti del Gruppo d’Acquisto Solidale Biologico di Spoleto,
delle associazioni di Terra Fuori Mercato e di Mercato Brado
(facenti parte del movimento nazionale di Genuino Clandestino) di Perugia e Terni,
rappresentanti del movimento Acqua Pubblica umbro,
Umbria Equo e Solidale
A fine incontro verrà proiettato il documentario “Genuino Clandestino“, film di Nicola Angrisano.
Saranno presenti negli spazi intorno all’area dibattito, stand di piccoli produttori biologici locali, delle associazioni di Genuino Clandestino, Mercato Brado e Terra Fuori Mercato, con degustazioni dei loro prodotti della terra, e un esempio di scelta eco-intelligente: i pannolini lavabili.
Inoltre, il Gruppo d’Acquisto Solidale Biologico sarà presente anche con “PIAZZA IL BARATTO“, lo spazio dedicato al riuso: portate quindi oggetti da scambiare o a cui volete dare nuova vita!
Partecipiamo tutti, è fondamentale!
terrabenecomune@autistici.org
TERRA BENE COMUNE
NO ALLA VENDITA DELLE TERRE PUBBLICHE
SÌ ALLA CUSTODIA DEI BENI COMUNI
Questo recita la campagna lanciata da GENUINO CLANDESTINO.
SABATO 17 ALLE ORE 16, nell’ambito di ENOTICA al CSOA Forte Prenestino, ci sarà una assemblea pubblica su ACCESSO ALLA TERRA contro la vendita dei terreni agricoli demaniali (art.66 dlgs n.1 del 24 gennaio 2012).
E’ un momento di riflessione e confronto, per capire insieme quali possano essere le azioni per fermare questa legge iniqua e pensare ad un’alternativa che mantenga i terreni beni pubblici.
Interverrano :
terra/Terra
Genuino Clandestino,
Giuseppe De Marzo di A Sud
Antonio Onorati di Crocevia
Tonino Mancino dell’associazione Michele Mancino.
Enotica sarà solo il primo appuntamento della campagna che continuerà con l’incontro del
29 MARZO AL TEATRO VALLE ORE 20.30 che vedrà la partecipazione di molti artisti,
gli artisti del Teatro Valle
Fabio Massi
Eugenio Bennato
Francesco Loccisano Quintet
Bungaro.
La terra continua a essere violentata: dal folle processo di urbanizzazione senza regole, se non quelle della rendita e del profitto; dalle colture intensive, tempestate di velenosi pesticidi, che portano degrado e desertificazione; dall’abbandono progressivo delle terre meno fertili, che genera erosione e squilibri idrogeologici.
Lo Stato pensa solo a fare cassa sulle nostre teste, come lo fa cedendo a basso costo terreni limitrofi della città ai soliti padrini dell’edilizia, dei centri commerciali e delle discariche.
VENDERE LE TERRE AGRICOLE PUBBLICHE
SIGNIFICA
IMPEDIRE PER SEMPRE ALLE COMUNITÀ CHE LE ABITANO DI DECIDERE TERRITORIALMENTE COME GESTIRLE,
NON SIGNIFICA RIPAGARE IL DEBITO SOVRANO,
NON SIGNIFICA RILANCIARE L’IMPRENDITORIA GIOVANILE.
NO ALLA VENDITA DELLE TERRE PUBBLICHE!
SI ALLA CUSTODIA DEI BENI COMUNI
La maggior parte degli italiani non sanno che esistono questi diritti,che le terre destinate all’uso civico,nel dopoguerra arrivavano a 1/5 del territorio nazionale. Perchè in italia,dall’antichità fino ai primi anni dell’ultimo dopoguerra,molta della popolazione viveva sulle terre di montagna. Quindi: per affrancarsi,prima,dalla servitù e dagli eserciti,poi, dal mercato della terra e dalla mezzadria, sono cresciute zone con proprietà collettiva della terra e governo collettivo attraverso le regole (senza finalità di profitto) e i comunelli. Questo è stato un processo
che in alcune zone si è af fermato molto,durando ancora adesso. Le Regole nel Cadore/Ampezzano, le Comunanze nelle Marche, le Partecipanze in Emilia,le Comunalie nell’Appennino Emiliano, le Università Agrarie nel Lazio e nel Centro Italia,gli Usi Civici in Sardegna.
Ma nel dopoguerra,quando fecero la costituzione,accanto alla proprietà pubblica e privata, non fu messa la proprietà collettiva,inventando il demanio pubblico e favorendo così l’abbandono. Inoltre,in assenza di comunità e di associazione di abitanti,il bene viene incamerato dai comuni. Per questo molti comuni non facilitano la vita di queste iniziative sulla terra,financo le inchieste catastali. Infine oggi,dopo anni di tentativi di appropriazione delle terre collettive,il governo Monti ha deciso di sdemanializzare(cioè rendere vendibile) questo patrimonio che è collettivo.
Pensiamo che per reggere alla crisi occorre basarsi sulla ricchezza sociale,non su quella privata,nè su quella pubblica. Per questo è importante organizzarsi collettivamente per recuperare queste terre e gestirle attraverso pratiche sociali e solidaristiche. Come stanno facendo in Colombia e in altri paesi del atinoamerica. Rinnovando e rafforzando gli usi civici.
Il decreto Salva Italia vorrebbe svendere anche le terre collettive, autorizzando i comuni a cedere i beni di uso civico. Ma la proprietà collettiva è per sua natura invendibile. L’appello nazionale della Consulta Nazionale
Si vuole evitare in ogni modo che le terre collettive vengano vendute e svendute, come sta purtroppo avvenendo in alcuni contesti territoriali, dai Comuni che ne detengono l’amministrazione attraverso una riduttiva ed illegittima interpretazione dell’art.66 del decreto Salva Italia, che autorizza i Comuni a vendere i beni agricoli ed a vocazione agricola di loro proprietà. Tra questi non possono rientrare, come invece in alcuni casi sta avvenendo, i beni soggetti ad uso civico che sono e continuano ad essere INALIENABILI, INUSUCABILI, IMPRESCRITTIBILI e IMMUTABILI nella loro destinazione agrosilvopastorale.
(LEGGI L’INTERO ARTICOLO)