Archivi categoria: Iniziative
In attesa di raggiungere Firenze , DOMENICA 27 OTTOBRE Napoli e la RAGNATELA vi accolgono a braccia aperte!
GENUINO CLANDESTINO – Venerdi’ 1 novembre manifestazione a Firenze
15 OTTOBRE 2013 LO SFRATTO DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI – COSA DICE RE-COMMON
AVVISO DI SFRATTO ALLA DIRIGENZA DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI
Azione alla Cassa Depositi e Prestiti – 15 ottobre 2013 – foto Luca Manes/Re:Common
Azione a Roma nell’ambito della giornata globale contro il debito e l’austerity (#notourdebt)
15 ottobre 2013 – Alcune decine di attivisti di varie realtà della società civile italiana, tra cui Re:Common, Terra Terra (nodo romano di Genuino Clandestino), il Forum per una Nuova Finanza Pubblica e Sociale, il Coordinamento Contadino Umbro, i Cobas e il Coordinamento Romano Acqua Pubblica questa mattina hanno consegnato un “avviso di sfratto” ai vertici della Cassa Depositi e Prestiti (CDP), a partire dal presidente Franco Bassanini, colpevoli di “mancato finanziamento a tassi calmierati degli investimenti degli enti locali”.
La CDP negli ultimi dieci anni è diventata una società per azioni in cui sono presenti numerose fondazioni bancarie. Come conseguenza, denunciano gli attivisti, l’istituto presta ai comuni solo a tassi di mercato, favorendone l’indebitamento con le banche; finalizza gli investimenti solo per fare profitti; finanzia la privatizzazione dei servizi pubblici e fornisce denaro per grandi opere inutili, costose e devastanti per i territori. Eppure i soldi della CDP sono quelli di 24 milioni di cittadini che affidano i loro risparmi alle Poste (di cui la Cassa è principale azionista).
“Parliamo di 230 miliardi di euro” ha dichiarato Antonio Tricarico di Re:Common. “Al netto di tutta la retorica sulla crisi, alla fine si scopre che i soldi ci sono. È però indispensabile che siano impiegati per agevolare gli enti locali, finanziare la riappropriazione dei beni pubblici, a partire dal servizio idrico, il miglioramento dei servizi sanitari e dell’istruzione, nonché aiutare le aziende in crisi” ha concluso Tricarico.
“Per fare tutto ciò serve che la CDP esca da logiche puramente di mercato, ridiventi pubblica e cessi di essere per il 30 per cento in mano di fondazioni bancarie” ha detto Giulia Franchi di Re:Common. “Se si vuole uscire dalla crisi bisogna far sì che i soldi della CDP servano a favorire la cittadinanza, non le solite lobby di potere e finanziarie” ha aggiunto la Franchi.
15 ottobre giornata mondiale contro il debito – tutte le foto di ISKRA CORONELLI sullo sfratto di CASSA DEPOSITI E PRESTITI
15 OTTOBRE terra/TERRA e RE-COMMON presidiano CASSA DEPOSITI E PRESTITI
(clicca per leggere l’articolo dalla fonte A cura di AMISnet • 15 ottobre 2013)
“Il risparmio dei cittadini deve servire per uscire dalla crisi, non per soccombere”. E’ lo slogan di cittadine e cittadini che il 15 ottobre si sono dati appuntamento di fronte alla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) di Roma. In occasione della giornata globale contro il debito e l‘austerity i rappresentanti di numerose vertenze a difesa dei beni comuni hanno manifestato ribadendo che non è vero che i soldi non ci sono, anzi. Oggi la CDP gestisce oltre 230 miliardi di euro, risparmi di dodici milioni di famiglie italiane che affidano il loro denaro alle Poste. Per oltre 150 anni incaricata di facilitare gli investimenti dei Comuni in opere pubbliche e servizi, negli ultimi dieci anni la Cassa si è trasformata in una società per azioni, in mano per il 30% a fondazioni bancarie.
Presenti in piazza attivisti coinvolti in diverse vertenze, da quella sulla ripublicizzazione dell’acqua a quella sulla terra pubblica. A rappresentare quest’ultima gli agricoltori della rete nazionale Terra Terra, preoccupati delle possibili conseguenze del recente decreto Salva Italia, con cui sono stati consegnati 338 mila ettari di terre pubbliche alla CDP, che ha il compito di stimarle e metterle in vendita. “Per l’ennesima volta si assisterà a una svendita di terre agricole, invece di metterle a disposizione delle comunità locali” spiega Fabrizio, Rete nazionale Terra Terra. La mappatura di queste terre non è di dominio pubblico, ma è noto che molte di queste hanno una potenzialità di produzione agricola importante. “Le terre dovrebbero essere messe a disposizione di tutte quelle realtà che lavorano sul sociale, dagli agricoltori alle categorie più deboli” conclude Fabrizio ”le piccole attività agricole sono ogni giorno a rischio fallimento, schiacciate dall’agroindustria. Queste terre potrebbero essere un volano per una nuova agricoltura, una possibilità per le persone di costruire percorsi di autonomia. Il nuovo modello di agricoltura è quello che si lega al territorio, un agricoltura che fa da ponte tra la richiesta di cibo a livello locale e una domanda”.
Le diverse realtà presenti al corteo, tra cui Re:Common, Terra Terra (nodo romano di Genuino Clandestino), il Forum per una Nuova Finanza Pubblica e Sociale, il Coordinamento Contadino Umbro, i Cobas e il Coordinamento Romano Acqua Pubblica hanno consegnato un “avviso di sfratto” ai vertici della Cassa Depositi e Prestiti , a partire dal presidente Franco Bassanini, colpevoli di “mancato finanziamento a tassi calmierati degli investimenti degli enti locali”.
13/22 SETTEMBRE TRA VENEZIA E MESTRE PER LA DECRESCITA
L’AIA in LAGUNA
Elemento tipico degli insediamenti di campagna, l’aia, spazio di proprietà collettiva, era il centro della vita delle piccole comunità rurali, dove ci si riuniva, si sfogliava il granturco, si aggiustavano gli arnesi, si mettevano a seccare i frutti, si facevano le conserve e dove ci si metteva a cucire. I figli giocavano sull’aia e la sera è lì che si stava “a veglia”.
L’aia in laguna vuole ricreare questo spazio di lavoro e di convivialità, di libero scambio di idee e di tessitura di relazioni, legato alla terra e ai suoi ritmi.
Uno spazio culturale dedicato alla sovranità alimentare, salvaguardia della biodiversità e dei paesaggi agricoli, filiera corta e produzioni a km zero, lavori contadini vecchi e nuovi, produzioni in forma sostenibile ed ecologica e ogni altro tema connesso alla terra come fonte di cibo e di vita.
Promosso da: AERes, SpiazziVerdi, Associazione per la decrescita
Programma
Venerdì 13 settembre 2013
ore 10.00 – 12,00
LABORATORIO
Torniamo alla vita! momento di riconnessione alla madre terra
Francesca Radin e Francesca Casarano, Spiazziverdi
ore 12,00-14,00
LABORATORIO DI CUCINA
Curarsi con il cibo
Monica Saletti, Associazione I seminati
15,00-16,30
Introduzione alla permacultura urbana
Davide Pujatti, insegnante di permacultura
16,30 – 18,00
BRACCIANTI MIGRANTI
Esperienze di solidarietà contadina a Rosarno
Michele Trungadi, SOS Rosarno
18,00-20,00
SEMINARE FUTURO
lavorare oggi (per) la terra
Michele Trungadi SOS Rosarno – rete campagne in lotta; Paolo Russo, Giovane compagnia meridionale; Sara Tognato, Caresà C.S.C. impresa sociale
Coordina Chiara Spadaro, Altreconomia
Sabato 14 settembre 2013
ore 10.00 – 12,00
LABORATORIO PER GRANDI E PICCINI
Il concilio di tutti gli esseri
Francesca Radin e Francesca Tosi, Spiazziverdi
ore 12,00-14,00
LABORATORIO DI CUCINA
Avanzata calda, avanziamo insieme
Francesca Leita e Francesca Ciampalini, Le Vivandiere
15,00-16,30
Agricoltura organica e rigenerativa
Mattia Pantaleoni, insegnante di permacultura
16,30 – 18,00
GENUINO CLANDESTINO
rete di comunità in lotta per la sovranità alimentare
Michele Caravita e Laura Stanghellini, Campi Aperti Bologna
Incontro-dibattito aperto a tutti gli interessati a creare un nodo locale di Genuino Clandestino
18,00-20,00
TERRA BENE COMUNE
Le terre pubbliche alle comunità locali
Nadia Carestiato, geografa, Giovanni Pandolfini, Terra bene comune Firenze.
Coordina Giulia Franchi, Re:common
20,30
SPETTACOLO
Il fantoccio meccanico
di e con Teatro Contadino Libertario di Firenze
Domenica 15 settembre 2013
ore 10.00 – 12,00
LABORATORIO
Esperimenti di cosmesi naturale: come produrre in casa creme e saponi
Francesca Radin e Dora Normanno, Spiazziverdi
ore 12,00-14,00
LABORATORIO DI CUCINA
Germogli, fonte di energia
Barbara Belliato
15,00-16,30
Riequilibri e convivenze nell’orto: macerati, infusi e decotti
Mauro Flora, agrotecnico,Agrifatti
16,30 – 18,00
SEMINIAMOLI
Come selezionare e conservare i semi
ColtivarCondividendo
18,00-20,00
OGM, SEMENTI, MANGIMISTICA
Chi è fuorilegge?
Gianni Tamino, Università Padova, Luca Tornatore, Ya Basta, Adriano Zaccagnini deputato Camera gruppo misto (via skype).
Coordina Tiziano Fantinel, ColivarCondividendo
Domenica scambio semi!
Info e aggiornamenti sul programma:
PARMA 26/28 SETTEMBRE, DALL’AMIATA A PARMA: FINANZIARIZZAZIONE DEI BENI COMUNI E PRATICHE DI LIBERAZIONE
PARMA 26/28 SETTEMBRE
DALL’AMIATA A PARMA:
FINANZIARIZZAZIONE DEI BENI COMUNI E PRATICHE DI LIBERAZIONE
Il dibattito sulla sottrazione delle risorse territoriali dalla morsa speculativa dei grandi centri di potere finanziario, che nel giugno 2011 (Referendum Acqua Pubblica) ha aperto un grande spazio di partecipazione attiva sui territori, resta, ad oggi, attualissimo e presente in tutto il Paese. Non solo. La questione della riappropriazione dal basso dei beni comuni, è un filo conduttore che fornisce una lettura di fase di quanto si sta dando nelle battaglie che esplodono in tutto il globo. Le proteste a Gezi Park, le rivolte che montano per le strade brasiliane (entrambi Paesi emergenti) ci mostrano la crescente volontà di riappropriazione dei propri diritti di autodeterminazione, attraverso la sottrazione dei beni comuni dal profitto privato.
Le azioni collettive per una maggiore giustizia sociale, devono giocare contemporaneamente una messa in discussione dei paradigmi della modernità, con la contestazione radicale dell’esistente ordine (sociale, istituzionale, culturale) ma anticipando anche forme di vita e di organizzazione a venire. Molti sono gli esempi che ordiscono la trama di uno scenario socio-culturale capace di mettere al centro la valorizzazione del lavoro cooperativo sottratto alla logica del profitto, disegnando embrioni di alternativa alla mercificazione delle risorse e della vita: dai mercati autogestiti, alle esperienze di modificazione dal basso del sistema produttivo sorte sulle macerie di vecchi poli industriali che hanno prodotto devastazione territoriale e povertà, passando alle lotte per il diritto all’abitare e contro la speculazione edilizia, senza tralasciare la grande fioritura di comitati che si battono per la difesa del territorio e la ripubblicizzazione dei servizi.
La portata innovativa del discorso che vogliamo intraprendere deve essere quella di incrociare le trasformazioni economiche-istituzionali, agendo contemporaneamente sul piano dell’immaginario e del simbolico, come su quello delle azioni collettive svolte pubblicamente, avendo la capacità di trasformare lo spazio pubblico. Rimettendo al centro la questione della sottrazione delle risorse comuni dal sistema finanziario.
Il portato che le esperienze di lotta sul territorio hanno accumulato fino ad ora parlando di “comune” e avendo la capacità immaginativa di pensare e praticare uno spazio altro tra le istituzioni (locali, statali e sovranazionali) e la “società civile”, deve necessariamente muovere uno scatto in avanti mettendo a valore la naturale propensione a giocare l’autonomia per riconquistare quello spazio politico soggiogato dai grandi accordi politico-finanziari. Un percorso dialettico che sappia individuare i centri di strozzamento per gli enti locali, che pongono il fiscal compact e il patto di stabilità come elementi determinanti per l’impossibilità di uscita dal ricatto delle multiutility e delle grandi lobbies finanziarie, producendo una caduta a cascata verso la privatizzazione delle risorse e della gestione dei servizi.
“[…]I Comuni offrono il maggior potenziale di privatizzazione […]” Si legge nel rapporto “Guadagni, concorrenza e crescita”, presentato da Deutsche Bank nel dicembre 2011 alla Commissione Europea, a proposito del nostro Paese.
E si legge soprattutto nelle scelte istituzionali che hanno coinvolto la gestione dei territori, acuendo speculazione finanziaria, impoverimento sociale e devastazione territoriale.
Paradigmatico è ad esempio il piano di gestione rifiuti. Un argomento tra i più scottanti per il nostro Paese, che assume sempre più la forma dell’emergenza, e su cui si innestano, in modo drammatico, questioni quali: devastazione del territorio, biocidio, annientamento del diritto alla salute ed ecomafie.
La lunga emergenza che ha vissuto la Campania non è che la più eclatante che l’Italia abbia vissuto in questi anni. Certo non la sola. I numeri relativi alle zone del nostro paese coinvolte nell’emergenza rifiuti sono da incubo.
Eppure di esperienze virtuose di gestione dei rifiuti non ne mancano,sono molti gli esempi di come poter utilizzare i rifiuti come risorsa.
Resta il fatto, comunque, che l’attuale modello di smaltimento basato su grandi discariche e inceneritori, sia estremamente proficuo per chi lo gestisce, a danno del territorio e delle comunità residenti. Complice, e prima colpevole, la miopia di una classe dirigente – impresariale e politica – il cui sguardo si dimostra incapace di lungimiranza alcuna.
L’emergenza rifiuti e la proliferazione di impianti mortiferi come inceneritori, gassificatori e discariche rappresentano un problema ancora aperto ed attualissimo.
IL CASO PARMA : Il potere di Iren e la debolezza delle amministrazioni locali
Parma, la food valley maglia nera per inquinamento ambientale, è ormai tristemente nota nello scenario mediatico degli ultimi mesi per la vicenda“termovalorizzatore”.
Un faro acceso sull’inadeguatezza delle amministrazioni locali a solcare un percorso di uscita netto e coraggioso rispetto quell’approccio amministrativo tecnicista-aziendale che il debito comunale e il patto di stabilità riducono a mantenimento dello status quo. Un’aberrazione ambientale, che fornisce linfa vitale agli interessi economici della multiutility Iren, sotto i riflettori anche per l’eventualità della cessione del servizio idrico dal Comune alla SocietàMediterranea Acque (di fatto una privatizzazione, in completa controtendenza con l’esito del referendum 2011), e delle lobbies politico-economiche collegate.
La gestione aziendalistica delle casse comunali, il mantenimento di contratti che legano il pubblico ai profitti privati, la politica fatta di salvaguardia dei dividendi e di entrismo nei consigli di amministrazioni nelle grosse multiutility, sono i risvolti a cui assistiamo continuamente nelle amministrazioni comunali. Risvolti che ci mettono di fronte alla necessità di un cambio di paradigma che sappia ripartire dal basso, e parli di democrazia (non solo formale), ripartendo dai bisogni della gente, attraverso la radicalità delle lotte.
Attraverso la riappropriazione degli spazi lasciati all’abbandono per ridargli nuova linfa vitale, in contrasto alla speculazione edilizia, l’apertura di piani vertenziali che rompano i contratti tra enti locali e multiutilities o altri soggetti privati per la gestione dei servizi, disobbedendo al patto di stabilità e ristabilendo la sovranità decisionale delle comunità residenti, laddove le amministrazioni locali sono svuotate del loro potere.
Per questo parteciperemo il 21 settembre a Torino al convegno “Ripubblicizzare si può, ripubblicizzare si deve” promosso dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
L’appuntamento del 28 Settembre a Parma è un passaggio intermedio per approfondire il nodo della privatizzazione finanziaria e per creare un momento di confronto che possa lanciare le linee di azione verso la stagione autunnale, ragionando in modo sinergico e coordinato.
PROGRAMMA DELLA TRE GIORNI DI SETTEMBRE SUI BENI COMUNI A PARMA:
26 Settembre, Casa Cantoniera Autogestita – Confronto con realtà resistenti contadine e per il diritto alla terra, contro la privatizzazione dei terreni demaniali e per il riconoscimento dei mercati autogestiti genuini e clandestini. Presentazione della Campagna Terra Bene Comune. Sono invitati a partecipare Genuino Clandestino, Campi Aperti, Terre Resistenti, Mercatiniera Parma, gas e produttori locali.
27 Settembre, Casa Cantoniera Autogestita – “Parma e Provincia tra speculazione ed inquinamento: sottrarre alla speculazione territorio patrimonio pubblico e servizi”. Confronto tra enti locali e comitati della provincia
28 Settembre, da definire – “DALL’AMIATA A PARMA: FINANZIARIZZAZIONE DEI BENI COMUNI E PRATICHE DI LIBERAZIONE” Incontro nazionale tra comitati verso un autunno in difesa dei beni comuni e contro la speculazione finanziaria.
Casa Cantoniera Autogestita
via Mantova 24 Parma
wwww.casacantonierautogestita.blogspot.com
20 21 22 settembre TUTTI A PISA!
COMMON | PROPERTIES
Lavoro Diritti Territori
(Programma in divenire)
Venerdì 20 settembre
dalle 8.30 – Presidio in Piazza della Repubblica
Presidio davanti al Tribunale di Pisa “Il nostro tempo, la nostra strada”
dalle 15:00 – All’Ex-Colorificio Liberato, via Montelungo 70
Attività permanenti: spazio libreria, mediacenter, aggeggificio-spazio bambini, CiboliberoKC, mostre fotografiche, proiezioni, ciclofficina, parete d’arrampicata indoro, e molto altro ancora..
alle ore 17:30
“Terra bene comune: pratiche dal basso per economie alternative”
Intervengono:
- – Francuccio Gesualdi, Centro nuovo modello di sviluppo,
- – Nino Quaranta, SOS Rosarno
- – un esponente di Campi Aperti,
- – Armando De Mattheis, Laboratorio Terre Resistenti
dalle ore 22:00
Dancing in the MOONlight
Sabato 21 settembre
dalle ore 9:00
Mercato produttori biologici e artigiani locali.
dalle ore 10:00
Tavoli di lavoro
Proprietà e conflitto – stanza “Oceano delle tempeste”.
(Se vuoi contribuire alla costruzione del tavolo scrivi a: proprietaconflitto@gmail.com)
Proprietà e saperi – stanza “Mare della tranquillità”.
(Se vuoi contribuire alla costruzione del tavolo scrivi a: proprietasaperi@gmail.com)
Proprietà e territorio- stanza “Baia della rugiada” .
(Se vuoi contribuire alla costruzione del tavolo scrivi a: proprietaterritorio@gmail.com)
Proprietà e produzione – stanza “Lago dei sogni”
(Se vuoi contribuire alla costruzione del tavolo scrivi a: proprietaproduzione@gmail.com)
Proprietà e finanza – stanza “Mare delle crisi”
(Se vuoi contribuire alla costruzione del tavolo scrivi a: proprietafinanza@gmail.com)
alle ore 17:30
“Oltre la proprietà: nuove forme di produzione in comune.”
Intervengono:
- Guido Viale, economista
Massimo De Angelis, Professore – Politica Economica, University of East London
Joana Conill, Ricercatrice – Economia Alternativa, Universitat Oberta de Catalunya
Tonino Perna, Professore – Sociologia Economica presso l’Università degli studi di Messina.
alle ore 21:30
Tavola rotonda internazionale: “Fabricas sin patrones”
Argentina, Grecia e Turchia: pratiche di riappropriazione per uscire dalla crisi.
Partecipano:
- Begun Firat- Network for the commons Mustiereklerimiz, Instambul
- Murua Eduardo- fabbrica recuperata IMPA Argentina
- Operaio della Vio.Me, fabbrica occupata Salonicco
Domenica 22 settembre
alle ore 10:00
assemblea plenaria : “E’ tempo di RIVOLTA”
per maggiori informazioni municipiobenicomuni@gmail.com
aggiornamenti su www.rebeldia.net
evento facebook https://www.facebook.com/events/591321834232557