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20 GIUGNO ROMA CITTA’ DELL’UTOPIA CON UNO SGUARDO ALLA VALLE
Dal 10 al 14 luglio sul Monte Amiata per costruire la NOSTRA LEVA
Sul Monte Amiata per rimetterci in comune: come costruire la nostra leva?
Dal 10 al 14 Luglio, intendiamo costruire un incontro nazionale sul monte Amiata, un momento in cui confrontarsi tra differenti battaglie per la difesa del territorio e la riappropriazione dei beni comuni, un’ occasione per costruire un processo collettivo di confronto, oltre che un appuntamento per sostenere la lotta territoriale in Amiata contro la geotermia.
La crisi è il pane quotidiano delle nostre giornate. Ma siamo di fronte ad una crisi o ad una nuova e più aggressiva fase di accumulazione della ricchezza nelle mani di pochi? Una nuova fase in cui questo Stato ed il blocco economico-politico dominante compiono costanti imposizioni nei confronti degli individui e delle comunità. Questo è il nuovo assetto che governa le nostre vite basato su un saccheggio sistematico che produce costante erosione della ricchezza sociale e dei diritti conducendo alla precarietà e alla povertà, individuale e sociale. Un modello destinato ad aggredire i territori con sempre maggior violenza e ad utilizzare strumenti come le privatizzazioni e la finanziarizzazione per saccheggiare beni e servizi comuni. In Italia come in Grecia, Turchia, Brasile e via dicendo.
Su questi temi nel nostro paese si è aperto un importante fronte di resistenza, duraturo, radicato e radicale che, a sua volta, ha consentito di costruire una prospettiva alternativa sulla gestione dei territori, i meccanismi partecipativi e gli strumenti di finanza, accompagnato anche da un ragionamento di indirizzo normativo. Le battaglie a difesa dei territori e dei beni comuni rappresentano uno dei più importanti ostacoli all’aggressione dei processi di privatizzazione e finanziarizzazione.
Sono relazioni ed alleanze che si pongono su un piano avanzato, innovativo, passando dalla posizione di trincea ad un vero e proprio rilancio di alternative e di nuovi assetti economici e sociali.
Il referendum sull’acqua è stato vinto nel 2011 grazie alla capacità di costruire un’alleanza sociale dal basso che ha dettato una nuova agenda e imposto all’opinione pubblica il tema dei beni comuni, oggi scippato e vituperato dai partiti politici e non solo, ma non per questo svuotato di significato.
Un’agenda che ha al centro, in maniera ogni giorno più stringente, la questione della democrazia. Ovvero chi decide sul futuro dei nostri territori e delle nostre vite e come costruire nuovo modelli di organizzazione sociale ed economica che pongano al centro le comunità e la loro partecipazione diretta alle decisioni.
Ma per aprire questo spazio politico è necessario trovare strategie comuni per contrastare la finanziarizzazion dei beni comuni, delle risorse naturali e dei territori e la rottura democratica che questo comporta, dettata dalle dinamiche di un nuovo e più aggressivo capitalismo improntato sulla speculazione sui beni collettivi necessari alla vita.
La proposta di quest’incontro nasce dalla necessità di condividere riflessioni, esperienze, prospettive e strategie con movimenti e comitati che oggi stanno lottando in questa prospettiva. Non intendiamo creare nessun nuovo contenitore, rete o movimento dei movimenti, né tanto meno offrire un’occasione elettorale a nessuno.
Quello che proponiamo è costruire un’opportunità per delineare nessi e punti in comune in cui riuscire ad individuare alcune azioni coordinate. Ci piacerebbe fare uno sforzo di astrazione dalle singole esperienze per fare un passo in avanti tutti/e insieme.
Vorremmo costruire una leva collettiva per sollevarci da quelle imposizioni che schiacciano le nostre vite e i nostri territori ribaltando il profitto generato sulle nostre vite.
Un incontro nazionale che possa essere propulsore di un ragionamento, ma anche un sostegno concreto alle battaglie contro le bugie della green economy finanziarizzata, incarnate bene dalla geotermia sull’Amiata che produce morte, prosciuga uno dei bacini idrici più grandi d’Europa, garantisce profitto all’ENEL e che inquina la democrazia nel territorio. Una vertenza emblematica in cui l’energia è il fulcro dello scontro tra due visioni: mercato contro diritti, merce contro bene comune.
Una storia simile a tante altre nei nostri territori.
Da qui intendiamo ripartire per difendere i beni comuni e riprenderci il futuro.
Tutti in tenda sul Monte Amiata!
Coordinamento SOS Geotermia – Forum Italiano Movimenti per l’Acqua – Rete StopENEL – Forum Contro le Grandi Opere Inutili e Imposte
Per info e adesioni: campeggio_amiata@acquabenecomune.org
26 giugno TERRA DI TUTTE/I
9 aprile | Semi Terra e Libertà – terra/TERRA incontra Vandana Shiva – Nuovo Cinema Palazzo
in associazione alla Campagna per la Libertà dei Semi di Navdanya
TERRA BENE COMUNE in UMBRIA ad APRILE
TERRA FUORI MERCATO (PG)
MERCATO BRADO (TR)
propongono una
Assemblea Pubblica “Terra Bene Comune”
12 aprile ore 18,00
TERNI c/o
csa G. Cimarelli via del Lanificio
seguirà UN APERITIVO CONTADINO!
13 aprile ore 18,00
Perugia c/o
VA di Ponte san Giovanni in via della Scuola angolo via Cestellini.
seguirà UN APERITIVO CONTADINO!
Perché
Il 19, 20, 21 aprile come contadine\i, artigiane\i e “co-produttori\rici” di Terra Fuori Mercato (PG) e MercatoBrado(TR) saremo in Val Susa per l’incontro nazionale di Genuino Clandestino.
Saremo nella Valle che resiste per manifestare la nostra scelta di parte, in appoggio a chi lotta per difendere la propria terra contro il profitto di pochi.
Saremo in Valle per continuare ad incontrarci con altre ed altri e ragionare insieme sui temi di accesso alla terra, certificazione partecipata, semi, saperi, di costruzione di reti costituenti la sovranità alimentare.
“Da più di vent’anni donne e uomini della Val Susa si sono organizzati\e per fermare la costruzione della linea ferroviariaTAV (treno ad alta velocità) Torino-Lione. Una grande opera che devasta l’ambiente, espone la popolazione a rischi inutili, si “mangia” terre agricole circostanti, coltivate e coltivabili.
Una grande opera che, come spesso accade, si traduce in profitti per pochi e svantaggi per tanti\e. Mentre tagliano su sanità ed educazione\istruzione, per la TAV vorrebbero spendere almeno 20 milioni di euro, soldi nostri, destinati alle mafie e al giro delle grandi ditte appaltatrici (prima fra tutte la CMC di Ravenna, cosiddetta cooperativa “rossa” che ha messo lo “zampino” in tutte le grandi devastazioni made in Italy).
Nella lotta, le donne e gli uomini della Valle che resiste hanno costruito un nuovo senso di comunità, nuove relazioni ed hanno maturato la consapevolezza che per fermare il TAV occorre cambiare sistema.
In Umbria uomini e donne da alcuni anni si incontrano e si organizzano per dire NO al saccheggio delle risorse, al consumo della terra, all’imposizione di opere devastanti per il territorio.
Vari comitati hanno lottato e lottano in una regione che si definisce cuore verde d’Italia, ma il il cui blocco di potere è sempre pronto a devastare in nome del profitto.
Il polmone d’Italia si intossica di cementifici, inceneritori, discariche, centrali a biomasse, riempie le montagne di pale eoliche e pannelli fotovoltaici, le scava per permettere al gas di arrivare da Sud a Nord. Siamo cittadine e cittadini che difendono la terra da tutto questo, ogni giorno scendiamo in campo per gridare NO alla devastazione dei nostri territori, NO alla loro stessa vendita e successiva privatizzazione. Denunciamo tutto questo attraverso la campagna Terra Bene Comune: NO alla vendita delle terre pubbliche, SI alla custodia dei beni comuni.
Siamo contadine e contadini che ogni giorno difendono la nostra Terra, con una resistenza silenziosa fatta di piccoli gesti, di fatica, di sudore, di passione e amore.
Curiamo la Terra perchè domani anche i nostri figli e i nostri nipoti possano vivere con Lei,
ci preoccupiamo di conservarne la fertilità e la biodiversità.
Produciamo per noi e per chi vive la città, cibo sano e genuino che rischia di essere fuorilegge a causa delle normative sanitarie e dei costi di certificazione: equiparando le piccole aziende come le nostre alle produzioni industriali della grande distribuzione, paradossalmente il cibo sano e genuino lavorato in maniera naturale secondo tradizioni agricole territoriali diviene “clandestino”.
Siamo cittadine e cittadini consapevoli, che credono in relazioni sociali non mercantilizzate.
Ci definiscono semplicemente consumatori ma noi preferiamo co-produttori, in quanto rivendichiamo il nostro diritto ad una buona e sana alimentazione.
Ci preoccupiamo di difendere l’ambiente e la Terra.
Per questo appoggiamo le contadine e i contadini che producono cibo sano e li sosteniamo rispettandone il lavoro.
Insieme animiamo la rete umbra di Genuino Clandestino, rete e movimento di resistenze contadine che si muovono e lottano quotidianamente per la sovranità alimentare, la difesa della piccola agricoltura contadina e l’accesso alla terra.
Accesso alla terra significa viverci, abitarla, poterla coltivare, poterci far pascolare gli animali e lo stesso significa difenderla dalla devastazione, dal saccheggio, dallo sfruttamento, dall’inquinamento, dalla cementificazione inarrestabili.
ASSOCIAZIONI
TERRA FUORI MERCATO & MERCATO BRADO
TERRA BENE COMUNE E CSOA FORTE PRENESTINO – ENOTICA 15/16/17 MARZO
All’ interno di Enotica festival del vino ed eros il rilancio della campagna TERRABENECOMUNE (GUARDA IL PROGRAMMA), in particolare
SABATO 16 MARZO
ORE 15.30 cinema – dibattito “Verso genuino clandestino in Val di Susa”
ORE 17.00 piazza a sinistra – Mercato contadino biologico a cura di TERRA/TERRA
DOMENICA 17 MARZO
ORE 12.00 seminario dibattito: “Tutela della biodiversità e sovranità alimentare.banca dei semi”