Prendiamo parola a seguito dei recenti articoli usciti sull’incontro mondiale dei movimenti popolari svoltosi in Vaticano e organizzato tra gli altri da Joao Stedile, leader del Movimento Sem Terra, per ribadire che Genuino Clandestino è un movimento con un’identità volutamente indefinita.
Al suo interno convivono singoli e comunità in costruzione, si tratta di un percorso aperto a tutte e tutti, che diffida di gerarchie e portavoce e non richiede nessun permesso di soggiorno o diritto di cittadinanza, al contrario, è fiero di essere Clandestino.
All’incontro in Vaticano è stato invitato un singolo appartenente alla rete, che si è recato conscio di non poter rappresentare tutto il movimento, partecipando, come da invito, in qualità di osservatore.
Inoltre fanno sorridere gli accostamenti dati dalla cattiva informazione che descrivono il movimento Genuino Clandestino quale coordinatore dei movimenti No Tav e No Expo: informazione falsa, sebbene alcuni partecipanti a Genuino Clandestino fanno parte da anni di questi movimenti, con cui Genuino Clandestino ha sempre collaborato, sostenendone le lotte.
Genuino Clandestino è un percorso che ha come obiettivi:
– costruire comunità territoriali che praticano una democrazia assembleare e che definiscono le proprie regole attraverso scelte partecipate e condivise;
– sostenere e diffondere le agricolture contadine che tutelano la salute della terra, dell’ambiente e degli esseri viventi, a partire dall’esclusione di fertilizzanti, pesticidi di sintesi, diserbanti e organismi geneticamente modificati; che riducono al minimo l’emissione di gas serra, lo spreco d’acqua e la produzione di rifiuti, e che eliminano lo sfruttamento della manodopera;
– praticare, all’interno dei circuiti di economia locale, la trasparenza nella realizzazione e nella distribuzione del cibo attraverso l’autocontrollo partecipato, che svincoli i contadini dall’agrobusiness e dai sistemi ufficiali di certificazione, e che renda localmente visibili le loro responsabilità ambientali e di costruzione del prezzo;
– sostenere attraverso pratiche politiche (come i mercatini di vendita diretta ed i gruppi di acquisto) il principio di autodeterminazione alimentare ovvero il diritto ad un cibo genuino, economicamente accessibile e che provenga dalle terre che ci ospitano;
– salvaguardare il patrimonio agro alimentare arrestando il processo di estinzione della biodiversità e di appiattimento monoculturale;
– sostenere percorsi pratici di “accesso alla terra” che rivendichino la terra “bene comune” come diritto a coltivare e produrre cibo; sostenere esperienze di ritorno alla terra come scelta di vita e strumento di azione politica;
– sostenere e diffondere scelte e pratiche cittadine di resistenza al sistema dominante;
– costruire un’alleanza fra movimenti urbani, singoli cittadini e movimenti rurali, che sappia riconnettere città e campagna superando le categorie di produttore e consumatore. Un’alleanza finalizzata a riconvertire l’uso degli spazi urbani e rurali sulla base di pratiche quali l’autorganizzazione, la solidarietà, la cooperazione e la cura del territorio;
– sostenere le comunità locali in lotta contro la distruzione del loro ambiente di vita.
Coerentemente con questi principi, siamo stati e saremo al fianco di lotte come quella No Tav, e contro il modello economico, sociale e culturale che vuole esprimere Expo 2015.